Bob Dylan - Blonde on Blonde
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Vinile 180g, 2 Lp, Album. Versioni disponibili: Qualità Audio Superiore e Stereo 360° Sound selezionabili dal menù a tendina. Genere: Folk Rock, Rock Blues | 2 LP 14 Brani
ARTISTA: Bob Dylan
ALBUM: Blonde on Blonde
DATA PRIMA PUBBLICAZIONE: 16/05/1966
GENERE: Rock Sperimentale
BRANI:
Tutte le canzoni sono state scritte da Bob Dylan
Lato 1
Rainy Day Women Nos 12 & 35
Pledging My Time
Visions of Johanna
One of Us Must Know (Sooner or Later)
Lato 2
I Want You
Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again
Leopard-Skin Pill-Box Hat
Just Like a Woman
Lato 3
Most Likely You Go Your Way And I'll Go Mine
Temporary Like Achilles
Absolutely Sweet Marie
4th Time Around
Obviously 5 Believers
Lato 4
Sad Eyed Lady of the Lowlands
""Blonde On Blonde" è il primo album doppio della storia, in anticipo di qualche mese su "Freak Out" di Frank Zappa, e segna il definitivo passaggio dall'era del 45 giri a quella del 33 giri; dopo "Blonde On Blonde", l'album non potrà più essere concepito né come una banale raccolta di singoli, né tantomeno come una serie di riempitivi che fanno da contorno all'hit single di turno, ma diventerà il frutto unitario, indivisibile nelle sue parti, della mente e dell'anima dell'artista. Nasce di fatto la magica stagione dei concept album. Ma la vera rivoluzione copernicana Dylan la compie sui testi, fino a quel momento il punto debole della musica rock, che abbandonano il registro della canzone di protesta e diventano ermetici, metafisici e visionari. Le canzoni di "Blonde On Blonde" parlano d'amore, ma lo fanno attraverso una cascata di citazioni e riferimenti che vanno da Shakespeare a Platone, dalla poesia simbolista di Rimbaud alle vecchie canzoni dei pionieri dei monti Appalachi; inoltre, molto spesso le liriche nascono da libere associazioni mentali di immagini (emblematica in questo senso "Visions Of Johanna") e hanno un tono colto e intellettuale davvero inconsueto per l'epoca. Da un punto di vista musicale, con "Blonde On Blonde", registrato a Nashville con l'ausilio di musicisti del calibro di Robbie Robertson e Al Kooper (il suo organo è il protagonista assoluto del disco), Bob Dylan assimila definitivamente la lezione folk-rock dei Byrds, sviluppa il blues elettrico di "Highway 61 Revisited" e getta un ponte verso le nuove istanze psichedeliche."
Credit by Ondarock.it