Frank Zappa - We're Only in it for the Money

Vinile, Lp, Album | Etichetta: Ims-Universal Int. M | Anno Uscita: 2016
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Vinile, Lp, Album | Etichetta: Ims-Universal Int. M | Anno Uscita: 2016 | Genere: Rock Sperimentale | Lp, 19 Brani


ARTISTA: Frank Zappa

ALBUM: We're Only in it for the Money

ETICHETTA: Ims-Universal Int. M

FORMATO: Vinile, Lp, Album

DATA USCITA: 16-12-2016

DATA PRIMA PUBBLICAZIONE: Marzo 1968

GENERE: Rock Sperimentale

BRANI:

1. Are You Hung Up? – 1:25
2. Who Needs the Peace Corps? – 2:34
3. Concentration Moon – 2:22
4. Mom and Dad – 2:16
5. Telephone Conversation – 0:49
6. Bow Tie Daddy – 0:33
7. Harry, You're a Beast – 1:21
8. What's the Ugliest Part of Your Body? – 1:03
9. Absolutely Free – 3:24
10. Flower Punk – 3:03
11. Hot Poop – 0:26
12. Nasal Retentive Calliope Music – 2:02
13. Let's Make the Water Turn Black – 2:01
14. The Idiot Bastard Son – 3:18
15. Lonely Little Girl – 1:09
16. Take Your Clothes Off When You Dance – 1:32
17. What's the Ugliest Part of Your Body? (Reprise) – 1:02
18. Mother People – 2:26
19. The Chrome Plated Megaphone of Destiny – 6:26

FORMAZIONE:

Frank Zappa - chitarra, pianoforte, voce & Suzy Creamcheese nella voce al telefono
Dick Barber - voce
Jimmy Carl Black - tromba, batteria, voce
Eric Clapton - parti parlate
Roy Estrada - basso, voce
Bunk Gardner - flauto
Gary Kellgren - flauto
Billy Mundi - batteria, voce
Don Preston - tastiere
Euclid James "Motorhead" Sherwood - sassofono baritono, sassofono soprano, voce
Spider
Ian Underwood - pianoforte, tastiere, voce, flauto
Pamela Zarubica - voce

"Quest’album esce nel ’68, in piena epopea hippie: Zappa dovrebbe esserne un portabandiera, in quanto freak ante-litteram, e invece… Invece, dà alle stampe un disco che fin dalla copertina, una parodia di quell’arcinota del beatlesiano “Sgt. Pepper”, prende per il culo la psichedelia; è se l’ involucro è semplicemente ironico e irriverente, i solchi del vinile sono caustici, e probabilmente senza precedenti. I testi parlano, con una maturità inaspettata, degli effetti sulla popolazione giovane e non delle proteste dei capelloni, del perché e del percome la società induca i giovani alla droga, di come il consumismo abbia stritolato la famiglia americana (vedi la rappresentazione tragicomica della violenza domestica in “Harry you’re a beast” ), ne abbia distrutto principi e valori, e di come infine anche la protesta stessa portata avanti dai giovani del ’68 sia diventata parte del sistema: in “Flower punk”, come in “Who needs the peace corps”, Zappa tratteggia una gioventù che viene a San Francisco non per i sit-in, ma solo per scopare, drogarsi, entrare in una band psichedelica per avere più droga, per scopare di più e così via. Ma anche musicalmente, il disco è una bomba, un pugno allo stomaco: non c’è una canzone vera e propria, solo sketch sonori della durata compresa tra un minuto ed i tre minuti; ed il bello è che sono tutti di una qualità compositiva elevatissima, oltre che di una varietà incredibile, a confermare il genio musicale del nostro; di più, le note stesse diventano sfottò, sberleffo, parodia di mille e mille melodie tutte uguali fra loro, di migliaia di suite pseudo sperimentali in voga in quegli anni: basti infatti ascoltare i sei minuti vuoti ed inutili di “The Chrome Plated Megaphone Of Destiny”, piena di rumori insulsi e di risate che nell’ intenzione dei gruppi dell’ epoca volevano risultare inquietanti, che invece Zappa, intermezzandole con colpi di tosse, rende ridicole più del dovuto. Non è un disco, questo, è un’invettiva dura e pura sia ad una società della quale Zappa non ha mai fatto parte che al movimento che la vorrebbe criticare, e merita un posto d’ onore nella discografia zappiana."
Credit by Debaser.it